Blockchain, una speranza per il nostro prossimo futuro tech?

In questi giorni si è tanto parlato e discusso di sicurezza, privacy, big data, dati personali, social network, manipolazione delle informazioni e delle notizie riguardo alla nota vicenda Faceboock-Cambridge Analytica.

Queste discussioni hanno generato, come era prevedibile, grandi riflessioni e generato nell’opinione pubblica grande preoccupazione e grande disorientamento nelle persone.

Tutti noi, però, siamo ben consapevoli che un servizio gratuito come Facebook “nasconde” una contropartita transazionale (un pagamento) che noi effettuiamo, “donando” i nostri dati personali (la nostra personale cryptovaluta). Era, quasi ovvio e scontato, che Facebook ricavasse valore da queste transazioni (oltre alla vendita della semplice pubblicità).

Naturalmente questo ultimo caso (Faceboock-Cambridge Analytica) ci ha messo di fronte alla nuda e cruda realtà, i nostri dati personali (età, sesso, religione, amici/nemici, fotografie, spostamenti e posizioni geografiche, religione, razza, famiglia, lavoro, relazioni personali, etc. etc.) sono oggetto potenziale di qualsiasi tipo di utilizzo, manipolazione e commercio (lecito e illecito).

Ma fatta questa breve premessa sui recenti fatti, oggi dobbiamo necessariamente fare alcune riflessioni in funzione anche delle nostre specifiche competenze ed esperienze nell’ambito ICT.

Facebook, Amazon, Google, Apple – soprannominati OTT (Over The Top)-, chi più chi meno di questi attori, si è avvicinato al mondo dei sistemi di pagamento e/o finanziari/Fintech. Infatti, alcuni di questi operatori, hanno già richiesto ed ottenuto la licenza bancaria in Europa come proprio Facebook. Amazon ha dichiarato che un suo prossimo obiettivo è quello di commercializzare i farmaci e le polizze assicurative, Apple e Samsung di fatto già operano una intermediazione con i loro “PAY” una buona parte delle transazioni delle carte di credito.

Bene! Anzi male, malissimo e secondo il mio modesto parere il perchè lo possiamo spiegare ipotizzando uno scenario dove se a questi soggetti (OTT) arriveranno nelle loro disponibilità la somma dei nostri dati personali (tutti) + i dati finanziari personali + i dati sanitari personali praticamente abbiamo venduto (a pagamento) la nostra vita a terzi (gli OTT) e non saremo più liberi di disporre della nostra autodeterminazione nelle scelte, nel pensiero, nelle azioni.

Pensiamo al contrario, per un attimo, se alle nostre banche, dove conserviamo i nostri soldi, arrivassero i dati dei nostri acquisti, delle nostre malattie, delle nostre relazioni, dei nostri orientamenti politici, dei nostri spostamenti, etc. etc.. Qualche brivido lo avvertiamo!

Oltre queste, se vogliamo banali considerazioni, l’ulteriore domanda che ci dobbiamo porre è come si andranno ad “incastrare” e governare le nuove normative europee del settore come la PSD2 (la normativa che regola i sistemi di pagamento in europa) e il GDPR (la normativa che riscrive le regola sulla privacy) secondo questi scenari?

Credo di non sbagliarmi a pensare che tutti questi temi e problemi (di grande rilievo epocale sociale-tecnologico) sul tavolo, possono (e secondo me devono) essere risolti dalla nuova tecnologia nascente della Blockchain (la tecnologia alla base dei Bitcoin) che di fatto nasce e cresce per eliminare le intermediazioni (di chi gestisce i dati) crittografare le transazioni, aumentare la sicurezza, tenendo contemporaneamente traccia e memoria nel tempo delle stesse transazioni (magari riducendo anche i costi e i processi) basandosi su un registro (ledger) che è di tutti (e quindi di nessuno): ecco la SOLUZIONE ai nostri problemi e preoccupazioni (forse!).

Infatti, è recente la notizia che anche questa volta, gli OTT vogliono avere un ruolo nella Blockchain, ancora una volta, vorrebbero (secondo il mio modesto parere e spero di sbagliarmi) governare e imbrigliare il mondo “open Source” un mondo che vuole essere più open e più libero.

Possiamo immaginarci una Blockchain che gestisca i social network (vecchi e nuovi), le banche e le sue attività, i nostri account, le nostre informazioni sanitarie, le nostre relazioni, i nostri spostamenti? ritengo proprio di si e, tutto questo apre anche nuovi scenari di business su cui tutti possiamo incominciare a guardare e a lavorare in diversi settori trasversali: la logistica, la sanità, l’industria e IoT, la finanza, i pagamenti elettronici, l’agricoltura, i servizi, le utility, le assicurazioni, le telecomunicazioni.

Non a caso, si è comunemente affermato che la Blockchain rappresenta una rivoluzione tecnologica e concettuale, paragonata alla nascita della Rete Internet.

Pertanto, la vera prossima scommessa è evitare ancora una volta un ulteriore e immotivata concentrazione di potere e di governo degli OTT sulla nascente tecnologia Blockchain evitando così facili scalate e rendere più democratica aperta e condivisa la diffusione di questa tecnologia: #freeblockchain !

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